Quale futuro per la scuola italiana?

Parlare di Cittadinanza e Costituzione (come fa l’art. 1 del Decreto 137) e metterne in discussione princìpi e valori negli articoli successivi è il paradosso della cosiddetta “riforma Gelmini”.Come si fa a parlare dell’art. 3 della Carta Costituzionale, mentre si opera una riduzione del tempo scuola, degli operatori scolastici, delle compresenze, delle relazioni educative, tale da indebolire oggettivamente l’azione della Scuola, volta a promuovere la piena attuazione del dettato Costituzionale in merito al dovere della Repubblica di “rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”?L’art. 4 del decreto, che introduce, vent’anni dopo, il maestro unico in luogo della scuola a tempo pieno o -con moduli articolati nel tempo e nell’insegnamento- opera una drastica restrizione delle opportunità educative e di apprendimento delle bambine e dei bambini di questo Paese.Proprio perché taglia, smantella, riduce e restringe, questa riforma si configura come un attentato all’esercizio del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione Repubblicana.Interpretiamo questo provvedimento con lo sguardo rivolto al futuro delle nuove generazioni che vedono leso il loro diritto ad “esprimere liberamente la propria opinione…in merito alle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità” (art. 24 della Carta Europea).Il decreto (art. 5) determina quantità e contenuti dei libri di testo. Per cinque anni non si pensa a nient’altro rispetto a quanto è stato pensato al momento della pubblicazione del libro di testo: e dov’è la libertà di insegnamento sancita dall’art. 33 della Costituzione? Da un taglio di 8 miliardi di euro si è poi sviluppato un pensiero ideologico di grande portata: cancellare 40 anni di storia italiana!La riforma scolastica del Governo Berlusconi tocca la vita delle persone, dei giovani, privandoli della chance più importante per il loro futuro: l’istruzione.

Su questa importante e delicata tematica vogliamo interpellare la

Sen. Albertina SOLIANI 

che sarà con noi